03 Nov METODICHE INNOVATIVE PER IL TRATTAMENTO DELLA CADUTA DEI CAPELLI
Quando si parla di caduta dei capelli non ci si riferisce sempre ad alopecia e calvizie. La caduta di capelli è in realtà un normale processo fisiologico, che si ripete almeno 20 volte durante il corso della vita di una persona. Bisogna pensare che c’è un continuo ricambio, per cui una caduta fino a 100 capelli al giorno (in particolare nelle persone che hanno la fortuna di avere una capigliatura folta!) si può considerare normale.
La perdita di capelli può essere più consistente nel periodo di ricambio stagionale, quindi in autunno e in primavera. In particolare in autunno, nel periodo che va da settembre a novembre, trovare più capelli del solito sulla spazzola o sul cuscino non deve causare ansia. L’esposizione solare estiva ha infatti determinato un accumulo di radicali liberi (tra le principali molecole responsabili dell’invecchiamento cellulare) il che determina in autunno un ricambio più consistente della capigliatura.
Diversa è invece quella situazione nella quale il rapporto tra capelli in fase di crescita e capelli in fase di involuzione si sbilancia a sfavore di quest’ultimi, perché in questo caso siamo in presenza di una caduta anomala. Le cause possono essere diverse: stress, fattori ambientali, farmaci, squilibri ormonali, diete drastiche, carenze vitaminiche, cause genetiche, ecc.
La perdita progressiva di capelli è una condizione nota come calvizie. La causa non è mai una sola, perché la calvizie rientra tra quelle problematiche di tipo multifattoriale. Alla sua comparsa concorrono fattori di natura genetica e ormonale, ma anche alimentazione non equilibrata in macro e micro nutrienti, stress e stile di vita non corretto. A tal proposito è utile ricordare che anche il fumo aumenta nell’organismo la produzione di radicali liberi, per cui ecco un altro buon motivo per smettere di fumare.
La forma più comune di calvizie è quella conosciuta come alopecia androgenetica. Come tutte le altre forme di calvizie sono gli uomini ad esserne più colpiti (non a caso il termine “androgenetica”). Si stima che gli individui affetti da calvizie siano per l’80% uomini, contro un 30% di donne. Uno dei motivi è stato individuato nel diidrotestoterone, un ormone androgeno derivato dal testosterone. È stato visto che in presenza di elevati livelli di diidrotestoterone i capelli crescono più sottili, più corti e più radi, e non riescono a coprire efficacemente il cuoio capelluto.
È stato visto che negli individui affetti da alopecia è presente un’iperattività dell’enzima responsabile della conversione del testosterone in diidrotestoterone, la quale porta alla diminuzione dei livelli del primo e all’aumento del secondo, con conseguente effetto negativo sulla crescita dei capelli.
Nelle donne invece sono più alti i livelli di estrogeni, gli ormoni femminili che invece stimolano l’attività dei follicoli piliferi, e più bassi i livelli di testosterone che è un ormone maschile. È questo il motivo principale per il quale le donne sono meno colpite da calvizie, o comunque difficilmente questa si manifesta come una perdita completa di capelli. Nella donna si assiste a un diradamento della chioma, perché comunque avviene una perdita progressiva di capelli e un assottigliamento del diametro degli stessi, ma raramente si vedono vere e proprie “chiazze” prive di capelli come invece accade nell’uomo.
Per contrastare la perdita di capelli la medicina estetica ha studiato e messo a punto protocolli, che utilizzano tecniche più o meno invasive. La più classica è il trapianto di capelli, ma attualmente esistono una serie di trattamenti anche meno invasivi che hanno l’obiettivo di stimolare l’attività del follicolo pilifero per ottenere un rinfoltimento della chioma.
Come possiamo capire se si tratta di perdita di capelli o alopecia?
Come accennato nel precedente paragrafo, una perdita di capelli più consistente si può verificare nei periodi di ricambio stagionale, in particolare in autunno. Se però il processo non si ferma, e se la chioma inizia ad apparire fortemente diradata o peggio ancora si vedono delle chiazze nelle quali i capelli iniziano a mancare, allora è il momento di rivolgersi ad uno specialista.
Per la diagnosi il medico procede inizialmente andando a ricercare su prelievo ematico alcuni parametri che possono essere legati alla caduta dei capelli, quali i livelli di alcuni oligoelementi come zinco, ferro o rame. Si potrebbero ricercare degli anticorpi specifici, per escludere una forma di alopecia autoimmune.
L’esame specifico sul capello viene eseguito con il tricoscopio, strumento per l’analisi del cuoio capelluto e dei capelli, allo scopo di risalire alla causa della perdita dei capelli e individuare la terapia più mirata per affrontare e risolvere il problema.
Trattamento dell’alopecia: tecniche disponibili in medicina estetica
Sono diverse le metodiche utilizzate per stimolare la ricrescita dei capelli e far fronte ad un problema di calvizie.
La tecnica più classica è il trapianto autologo di capelli: consiste nel trasferimento di bulbi da un’area del capo dove crescono correttamente, ad un’altra calva o diradata. L’unità follicolare trasferita ricomincerà a comportarsi come nell’area dalla quale è stato prelevato, ossia continuerà a crescere. Si ottiene, in questo modo, una ridistribuzione più omogenea di capelli.
Le metodiche più innovative rientrano invece nel campo della medicina rigenerativa. Parliamo di TRICOPAT®, delle più moderne PRP e Seffihair® che sfruttano la naturale capacità che hanno le cellule dell’organismo di riparare i tessuti danneggiati per stimolare l’attività dei follicoli piliferi e di conseguenza la crescita dei capelli.
Il TRICOPAT® è un trattamento indolore che permette in maniera rapida e non invasiva un incremento immediato del microcircolo sanguigno ed un’ossigenazione dei tessuti efficace.
Il PRP (Platelet Rich Plasma ovvero Plasma arricchito di Piastrine). La tecnica consiste nell’infiltrazione di plasma ad alta densità di piastrine prelevato dal paziente stesso, il quale fornisce fattori di crescita che stimolano l’attività dei follicoli rimettendo in modo il ciclo naturale di crescita dei capelli, permettendo di ridare volume alla chioma nelle aree più diradate. La tecnica è mininvasiva e non presenta effetti collaterali, perché utilizza del materiale biologico prelevato dal paziente stesso.
La tecnica più moderna e innovativa è il Seffihair® che sfrutta le cellule staminali derivate da tessuto adiposo, le ADSC (Adipose Derived Stem Cells). Si è visto che queste cellule secernono degli ormoni della crescita, i quali aiutano le cellule a proliferare ed a promuovere la ricrescita dei capelli, sia in termini di aumento di numero e sia di aumento di spessore del singolo capello.
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